mercoledì 16 novembre 2011

Accordatore d'antenna

Quella che segue è la recensione di una mia piccola e semplice realizzazione. Non tanto per dire come sono bravo... chiunque abbia due mani può fare una cosa del genere, ma per rendervi partecipi del fatto che la mia abitudine (non so se buona o cattiva) di non buttare niente, mi ha permesso di realizzare un oggetto il cui costo di un simile prodotto commerciale non è inferiore a parecchie decine di Euro.
Forse poteva essere più bello, ma avrebbe fatto lo stesso lavoro nello stesso modo. Quindi...
Da molto volevo costruirmi un accordatore di piccole dimensioni sia per poterlo portare in giro (vedi Castelli e simili), sia per utilizzarlo all'interno del mio shack dove ho voluto eliminare quanto di ingombrante e massiccio c'era, ad iniziare dai 16 Kg. del glorioso FT-277ZD che mi ha accompagnato per molti anni.
Recentemente ho costruito un K1 e questo accordatore è perfetto (quasi... ora ne voglio realizzare uno più piccolo e leggero).
Lo schema utilizzato è quello che ha presentato Attilio I1BAY (SK) sulle pagine del sito dell'ARI Sanremo, ad esclusione dei due toroidi. Ovvero configurazione a T con due condensatori variabili in serie e bobina verso massa. Ma... dove reperire i componenti necessari?
Nei negozi locali non si trova niente. Io non frequento più le fiere... quindi...
Soluzione: la famosa scatola dei ravatti che tutti abbiamo in cantina.
Il progetto è stato realizzato utilizzando materiali di recupero pescati nella famosa "scatola":
- due variabili da 360 pF cannibalizzati da un accordatore per i 27Mhz;
- un commutatore una via 12 posizioni con contatti argentati di sconosciuta provenienza;
- una scatola con qualche buco di troppo... recuperata asportando un piccolo non meglio identificato circuito, realizzato chissà  quando;
- tre manopole (tra le decine disponibili);
- filo di rame argentato acquistato alla fiera (questo si) di Genova oltre 20 anni fa;
- due prese PL da pannello acquistate per l'occasione da Sandro IK1GKB, essendo la sola cosa che non avevo... o meglio, avevo ma facevano schifo hi...;
- viti varie;
- fantasia...;
Il problema principale che ho dovuto affrontare è stato come mantenere isolati i due variabili.
Dalla solita scatola è uscito un coperchietto in plastica: quello che si toglie dal case del PC quando si installa il masterizzatore CD-DVD. Dopo averlo adattato alle dimensioni necessarie, su di esso sono stati fissati con delle viti in teflon i condensatori, come si può meglio vedere dalle foto.
Potete notare anche come ho realizzato la bobina: diametro 6,5 cm. (avrebbe voluto essere da 6 cm.) x 19 spire con filo argentato da 1,5 mm. Il tutto tenuto in posizione da 4 colonne realizzate con pezzi di basetta preforata ed i fori opportunamente allargati. I collegamenti con il commutatore sono realizzati con filo da 1 mm., più facilmente maneggiabile visto il poco spazio a disposizione. Ora manca solo un deviatore che consenta di poter escludere il circuito quando non serve.
Durante il collaudo, ho notato che uno dei due condensatori andava in corto in due punti durante la rotazione.
L'ho così sostituito con un altro la cui provenienza è la mia prima radio -a galena- realizzata quando avevo 12 anni... Questo condensatore ha però una maggiore capacità  (520 pF), trovare il giusto punto d'accordo è solo leggermente più critico.
Non so, con questi materiali, quale sia il limite di potenza applicabile all'accordatore, comunque i 100 Watt canonici li sopporta tranquillamente.
I perfezionisti delle autocostruzioni non inorridiscano... si poteva sicuramente fare di meglio, specialmente per quel che riguarda l'assemblaggio della bobina/commutatore, comunque funziona perfettamente dai 160 ai 10 metri. Che poi è quello che conta. E il tutto realizzato praticamente a costo zero in circa 3 ore di lavoro.
Qui sotto trovi un po' di foto. Clicca per ingrandire.



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